EPISTOLA DI S. PAOLO II A'~CORINTI 8 - Diodati Bible 1885

La colletta per i cristiani poveri della Giudea

1ORA, fratelli, noi vi facciamo assapere la grazia di Dio, ch'è stata data nelle chiese della Macedonia;

2cioè: che in molta prova d'afflizione, l'abbondanza della loro allegrezza, e la lor profonda provertà.

5Ed hanno fatto, non solo come speravamo; ma imprima si son donati loro stessi al Signore; ed a noi, per la volontà di Dio.

6Talchè noi abbiamo esortato Tito, i quali non soltanto avete cominciato a fare, ma già ne avevate l'intenzione, fin dall'anno passato2 Cor. 9.2..

11Ora, compiete dunque eziandio il fare; acciocchè, come vi è stata la prontezza del volere, così ancora vi sia il compiere secondo il vostro avere.

12Perciocchè, se vi è la prontezza dell'animo, uno è accettevole secondo ciò ch'egli ha, e non secondo ciò ch'egli non haMar. 12.43,44. 2 Cor. 9.7..

13Poichè questo non si fa acciocchè vi sia alleggiamento per altri, ed aggravio per voi; ma, per far par pari, al tempo presente le vostra abbondanza sarà impiegata a sovvenire alla loro inopia.

14Acciocchè altresì la loro abbondanza sia impiegata a sovvenire alla vostra inopia; affinchè vi sia ugualità; secondo che è scritto:

15Chi ne avea raccolto assai, non n'ebbe di soverchio; e chi poco, non n'ebbe mancamentoEsod. 16.18..

16Ora, ringraziato sia Iddio, che ha messo nel cuor di Tito lo stesso studio per voi.

17Poichè egli ha accettata l'esortazionever. 6.; e in gran diligenza si è volonterosamente messo in cammino, per andare a voi.

18Or noi abbiam mandato con lui questo fratello2 Cor. 12.18., la cui lode nell'evangelo è per tutte le chiese.

19E non sol questo; ma ancora è stato dalle chiese eletto, per esser nostro compagno di viaggio con questa sovvenzione1 Cor. 16.3,4., ch'è da noi amministrata alla gloria del Signore stesso, ed al servigio della prontezza dell'animo vostro;

20schivando noi questo: che niuno ci biasimi in quest'abbondanza, che è da noi amministrata;

21procurando cose oneste, non solo nel cospetto del Signore, ma ancora nel cospetto degli uominiRom. 12.17. Fil. 4.8. 1 Piet. 2.12..

22Or noi abbiam mandato con loro questo nostro fratello, il quale abbiamo spesse volte, in molte cose, sperimentato esser diligente, ed ora lo è molto più, per la molta confidanza che si ha di voi.

23Quant'è a Tito, egli è mio consorte, e compagno d'opera inverso voi; quant'è a' fratelli, sono apostoli delle chiese, gloria di Cristo.

24Dimostrate adunque inverso loro, nel cospetto delle chiese, la prova della vostra carità, e di ciò che ci gloriamo di voi.

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