1OR Pashur, figliuolo d'Immer, sacerdote, ch'era soprantendente, e conduttore nella Casa del Signore, udì Geremia, che profetizzava queste parole.
2E Pashur percosse il profeta Geremia, e lo mise nella grotta, ma Magor-missabib.
4Perciocchè, così ha detto il Signore: Ecco, io ti metterò in ispavento a te stesso, ed a tutti i tuoi amici; ed essi caderanno per la spada de' lor nemici, ed i tuoi occhi lo vedranno; e darò tutto Giuda in man del re di Babilonia, il quale li menerà in cattività in Babilonia, e li percoterà con la spada.
5E darò tutte le ricchezze di questa città, e tutto il suo guadagno, e tutte le sue cose preziose; e insieme tutti i tesori dei re di Giuda in man dei lor nemici, i quali li prederanno, e li rapiranno, e li porteranno via in Babilonia.
7O Signore, tu mi allettasti, ed io mi lasciai allettare; tu mi facesti forza, e mi vincesti, fa'ch'io vegga la vendetta che tu prenderai di loro; perciocchè io ti ho spiegata la mia ragione.
13Cantate al Signore, lodate il SignoreSal. 35.9 ecc.; 109.30,31.; perciocchè egli ha riscossa l'anima del povero dalla mano de' malfattori.
14Maledetto sia il giorno che io nacquiGiob. 3.3. Ger. 15.10.; il giorno che mia madre mi partorì non sia benedetto.
15Maledetto sia l'uomo che ne portò la novella a mio padre, dicendo: Un figliuol maschio ti è nato; e lo rallegrò grandemente.
16E sia quell'uomo come quelle città che il Signore ha sovvertite, senza essersene mai pentitoGen. 19.25.; e oda il grido la mattina, e lo stormo in sul mezzodì.
17Conciossiachè Iddio non mi abbia fatto morire fin dalla matrice, e non abbia fatto che mia madre fosse il mio sepolcro, e che la sua matrice fosse in perpetuo gravida. Perchè son io uscito della matrice, per veder travaglio, e tormento, e per finire i miei giorni in vituperio?
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