1LA parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo:
2Va', e grida agli orecchi di Gerusalemme, dicendo: Così ha detto il Signore: Io mi ricordo di te, della benignità che io usai inverso te nella tua giovanezza, dell'amore che io ti portava nel tempo delle tue sponsalizie, quando tu comminavi dietro a me per lo deserto, per terra non seminata, le primizie della sua rendita.
10Perciocchè, passate nell'isole di Chittim, e riguardate; mandate in Chedar e considerate bene, e vedete se avvenne mai una cotal cosa.
11Evvi gente alcuna che abbia mutati i suoi dii, i quali però non son dii, per cavarsi delle cisterne, cisterne rotte, che non ritengono l'acqua.
14Israele è egli servo? è egli uno schiavo nato in casa sopra ogni alto colle, e sotto ogni albero verdeggiante.
21Or ti avea io piantata di viti nobili, di una generazione vera tutta quanta; e come mi ti sei mutata in tralci tralignanti di vite strana?
22Avvegnachè tu ti lavi col nitro, ed usi attorno a te assai erba di purgatori di panni; pure è la tua iniquità suggellata nel mio cospetto, dice il Signore Iddio.
23Come diresti: Io non mi sono contaminata.
37Eziandio d'appresso a costui uscirai con le mani in sul capo2 Sam. 13.19.; perciocchè il Signore riprova le tue confidanze, e tu non prospererai in esse.
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