1NELL'anno che morì il re Uzzia.
5Ed io dissi: Ahi! lasso me! perciocchè io son deserto; conciossiachè io sia uomo immondo di labbra, ed abiti in mezzo di un popolo immondo di labbra; e pur gli occhi miei hanno veduto il Re, il Signor degli esercitiGiud. 6.22; 13.22..
6Ed uno de' Serafini volò a me, avendo in mano un carbone acceso, il quale egli avea preso con le molle d'in su l'Altare.
7E l'accostò alla mia boccaGer. 1.9. Dan. 10.16., e disse: Ecco, questo ha toccate le tue labbra; or sarà la tua iniquità rimossa, e il tuo peccato purgato.
8Poi io udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? e chi andrà per noiGen. 1.26; 3.22; 11.7.? Ed io dissi: Eccomi, manda me1 Sam. 3.4 ecc..
9Ed egli disse: Va', e di' a questo popolo: Ascoltate pure, ma non intendiate; e riguardate pure, ma non conosciateMat. 13.14,15. Mar. 4.12. Luc. 8.10. Giov. 12.40. Fat. 28.25,26. Rom. 11.8..
10Ingrassa il cuore di questo popolo, ed aggravagli le orecchie, e turagli gli occhi; acciocchè non vegga co' suoi occhi, e non oda colle sue orecchie, e non intenda col suo cuore; e ch'egli non si converta, e che Iddio non lo guarisca.
11E io dissi: Infino a quando, Signore? Ed egli disse: Finchè le città sieno state desolate, senza abitatore; e che le case sieno senza uomini; e che la terra sia ridotta in deserto, e desolazione;
12e che il Signore abbia allontanati gli uomini2 Re. 25.21.; e che la solitudine sia stata lungo tempo in mezzo della terra.
13Ma pure ancora vi resterà in essa una decima parteIs. 10.21,22; 17.6.; ma quella di nuovo sarà consumata. Come i roveri, e le quercie, che sono tagliati hanno ancora il tronco, così il seme santo sarà il tronco di essaRom. 11.5..
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