1APRI, o Libano, le tue porte, e il fuoco consumerà i tuoi cedri.
2Urlate, abeti; perciocchè i cedri son caduti, e gli alberi nobili sono stati guasti; urlate, querce di Basan; perciocchè la selva chiusa è stata abbattuta.
3Vi è un grido d'urlo de' pastori, perciocchè la lor gloria è stata guasta; vi è un grido di ruggito de' leoncelli, perciocchè l'altezza del Giordano è stata guasta.
4Così ha detto il Signore Iddio mio: Pastura le pecore esposte ad uccisione;
5i cui comperatori le uccidono, e non ne son tenuti colpevoli che mi osservavano conobbero che ciò era parola del Signore.
12Ed io dissi loro: Se così vi piace, datemi il mio premio; se no, rimanetevene. Ed essi mi pesarono trenta sicli d'argento per lo mio premio; egli non cercherà le disperse, e non risanerà le fiaccate, e non sostenterà quelle che stanno ancora in piè; anzi mangerà la carne delle grasse, e schianterà loro le unghie.
17Guia al pastore da nulla, che abbandona la greggiaGer. 23.1. Giov. 10.12,13.; la spada soprasta al suo braccio, ed al suo occhio destro; il suo braccio si seccherà del tutto, ed il suo occhio destro sarà del tutto oscurato.
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