EPISTOLA DI S. GIACOMO 3 - Diodati Bible 1885

Della moderazione nell'uso della parola

1FRATELLI miei, non siate molti maestri; sapendo che noi ne riceveremo maggior condannazione.

2Poichè tutti falliamo in molte cose.

10D'una medesima bocca procede benedizione e maledizione. Non bisogna, fratelli miei, che queste cose si facciano in questa maniera.

11La fonte sgorga ella da una medesima buca il dolce e l'amaro?

12Può, fratelli miei, un fico fare ulive, o una vite fichi? così niuna fonte può gettare acqua salsa, e dolce.

La sapienza che discende da alto

13CHI è savio e saputo, fra voi? mostri, per la buona condotta, le sue opereGiac. 2.18., con mansuetudineGiac. 1.21. di sapienza.

14Ma, se voi avete nel cuor vostro invidia amara e contenzione, non vi gloriate contro alla verità, e non mentite contro ad essa.

15Questa non è la sapienza che discende da altoGiac. 1.17.; anzi è terrena, animale, diabolica.

16Perciocchè, dov'è invidia e contenzione, ivi è turbamento ed opera malvagia1 Cor. 3.3..

17Ma la sapienza che è da alto1 Cor. 2.6,7. prima è pura, poi pacifica, moderata, arrendevole, piena di misericordia e di frutti buoniGal. 5.22., senza parzialitàGiac. 2.4., e senza ipocrisiaRom. 12.9..

18Or il frutto della giustizia si semina in pace da coloro che si adoperano alla paceMat. 5.9..

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