FATTI DEGLI APOSTOLI 19 - Diodati Bible 1885

Principio del terzo viaggio missionario di Paolo. — L'evangelo predicato in Efeso. — Tumulto suscitato da Demetrio

1OR avvenne, mentre Apollo era in Corinto, che Paolo, avendo traversate le provincie alte, venne in Efeso; e trovati quivi alcuni discepoli, disse loro:

2Avete voi ricevuto lo Spirito Santo, dopo che avete creduto? Ed essi gli dissero: Anzi non pure abbiamo udito se vi è uno Spirito Santo.

3E Paolo disse loro: In che dunque siete stati battezzati? Ed essi dissero: Nel battesimo di Giovanni, e profetizzavano.

7Or tutti questi uomini erano intorno di dodici.

8Poi egli entrò nella sinagoga, e parlava francamente, ragionando per lo spazio di tre mesi, e persuadendo le cose appartenenti al regno di Dio.

9Ma, come alcuni s'induravano, ed erano increduli, dicendo male di quella professione, in presenza della moltitudine, egli, dipartitosi da loro, separò i discepoli, facendo ogni dì sermone nella scuola d'un certo Tiranno.

10E questo continuò lo spazio di due anni ed Erasto.

27E non vi è solo pericolo per noi, che quest'arte particolare sia discreditata; ma ancora che il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla; e che la maestà d'essa, la qual tutta l'Asia, anzi tutto il mondo adora, non sia abbattuta.

28Ed essi, udite queste cose, ed essendo ripieni d'ira, gridarono, dicendo: Grande è la Diana degli Efesi.

29E tutta la città fu ripiena di confusione; e tratti a forza GaioRom. 16.23. 1 Cor. 1.14., ed AristarcoFat. 20.4; 27.2. Col. 4.9. Filem. 24., Macedoni, compagni del viaggio di Paolo, corsero di pari consentimento a furore nel teatro.

30Or Paolo voleva presentarsi al popolo; ma i discepoli non gliel permisero.

31Alcuni eziandio degli Asiarchi, che gli erano amici, mandarono a lui, pregandolo che non si presentasse nel teatro.

32Gli uni adunque gridavano una cosa, gli altri un'altra; perciocchè la raunanza era confusa; ed i più non sapevano per qual cagione fosser raunati.

33Ora, d'infra la moltitudine fu prodotto AlessandroMar. 15.21. 1 Tim. 1.20. 2 Tim. 4.14., spingendolo i Giudei innanzi. Ed Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare al popolo a lor difesa.

34Ma, quando ebber riconosciuto ch'egli era Giudeo, si fece un grido da tutti, che gridarono lo spazio d'intorno a due ore: Grande è la Diana degli Efesi.

35Ma il cancelliere, avendo acquetata la turba, disse: Uomini Efesi, chi è pur l'uomo, che non sappia che la città degli Efesi è la sagrestana della gran dea Diana, e dell' immagine caduta da Giove?

36Essendo adunque queste cose fuor di contradizione, conviene che voi vi acquetiate, e non facciate nulla di precipitato.

37Poichè avete menati qua questi uomini, i quali non sono nè sacrileghi, nè bestemmiatori della vostra dea.

38Se dunque Demetrio, e gli artefici che son con lui, hanno alcuna cosa contro ad alcuno, si tengono le corti, e vi sono i proconsoli; facciansi eglino citar gli uni gli altri.

39E se richiedete alcuna cosa intorno ad altri affari, ciò si risolverà nella raunanza legittima.

40Perciocchè noi siamo in pericolo d'essere accusati di sedizione per lo giorno d'oggi; non essendovi ragione alcuna, per la quale noi possiamo render conto di questo concorso. E, dette queste cose, licenziò la raunanza.

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