1Siate adunque imitatori di Dio, siccome ancora Cristo ci ha amati, e ha dato sè stesso per noi, le quali cose non si convengono; ma più tosto, ringraziamento.
5Poichè voi sapete questo: che niun fornicatore, nè immondo, nè avaro, il quale è idolatra.
13Ma tutte le cose, che sono condannate sono manifestate dalla luce; perciocchè tutto ciò che è manifestato è luce, nel quale vi è dissoluzione; ma siate ripieni dello Spirito;
26acciocchè, avendola purgata col lavacro dell'acquaGiov. 3.5. Tit. 3.5. 1 Piet. 3.21., la santificasse per la parolaGiov. 15.3; 17.17.;
27per farla comparire davanti a sè, gloriosa, non avendo macchia, nè crespa, nè cosa alcuna tale; ma santa ed irreprensibileEfes. 1.4. Col. 1.22..
28Così debbono i mariti amare le loro mogli, come i lor propri corpi: chi ama la sua moglie ama sè stesso.
29Perciocchè niuno giammai ebbe in odio la sua carne, anzi la nudrisce, e la cura teneramente, siccome ancora il Signore la Chiesa.
30Poichè noi siamo membra del suo corpoRom. 12.5. 1 Cor. 12.27., della sua carne, e delle sue ossa.
31Perciò, l'uomo lascerà suo padre, e sua madre, e si congiungerà con la sua moglie, e i due diverranno una stessa carneGen. 2.24. Mat. 19.5..
32Questo mistero è grande; or io dico, a riguardo di Cristo, e della ChiesaMat. 25.1 ecc..
33Ma ciascun di voi così ami la sua moglie, come sè stessover. 5.25. Col. 3.19.; ed altresì la moglie riverisca il marito1 Piet. 3.6..
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