GIOBBE 33 - Diodati Bible 1885

1Ora dunque, Giobbe, ascolta, ti prego, i miei ragionamenti,

E porgi gli orecchi a tutte le mie parole.

2Ecco, ora io ho aperta la mia bocca,

La mia lingua parla nel mio palato.

3Le mie parole saranno secondo la dirittura del mio cuore;

E le mie labbra proferiranno scienza pura.

4Lo Spirito di Dio mi ha fatto,

E l'alito dell'Onnipotente mi ha data la vitaGen. 2.7..

5Se tu puoi, rispondimi;

Mettiti in ordine contro a me, e presentati pure.

6Ecco, io sono a Dio, come tu;

Anch'io sono stato tratto dal fango.

7Ecco, il mio spavento non ti sgomenterà,

E la mia mano non ti sarà grave addosso.

8Tu hai pur detto, udendolo io,

Ed io ho intesa la voce delle parole:

9Io son puro, senza misfatto;

Io son netto, e non vi è iniquità in meGiob. 10.7; 23.10,11; 27.5; 29.14; 31.1.;

10Ecco, egli trova delle occasioni contro a me;

Egli mi reputa per suo nemicoGiob. 13.24; 16.9; 19.11.;

11Egli ha messi i miei piedi ne' ceppi,

Egli spia tutti i miei sentieriGiob. 13.27; 14.16; 31.4..

12Ecco, in questo tu non sei stato giusto; io ti risponderò;

Perciocchè Iddio è vie maggiore che l'uomo.

13Perchè hai tu conteso con luiIs. 45.9.,

Perchè egli non dichiara tutte le sue ragioni?

14 Egli è ben vero, che talora Iddio parla una volta,

E due, a chi non vi ha atteso.

15In sogno, in vision notturnaNum. 12.6. Giob. 4.13.,

Quando il più profondo sonno cade in su gli uomini,

Quando essi son tutti sonnacchiosi sopra i lor letti;

16Allora egli apre loro l'orecchio,

E suggella il lor castigo;

17Per istorre l'uomo dalle opere sue,

E per far che la superbia dell'uomo non apparisca più;

18Per iscampar l'anima sua dalla fossa,

E far che la sua vita non passi per la spada.

19Ma talora altresì l'uomo è castigato con dolori sopra il suo letto,

E tutte le sue ossa di grave malattia;

20E la sua vita gli fa abbominare il cibo,

E l'anima sua la vivanda desiderabile;

21La sua carne è consumata, talchè non apparisce più;

E le sue ossa, che prima non si vedevano, spuntano fuori;

22E l'anima sua si accosta alla fossa,

E la vita sua a'  mali mortali.

23Ma se allora vi è appresso di lui alcun messo, un parlatore,

Uno d'infra mille,

Per dichiarare all'uomo il suo dovere;

24 Iddio gli farà grazia, e dirà:

Riscuotilo, che non iscenda alla fossa;

Io ho trovato il riscattoSal. 49.7. Ebr. 9.12..

25La sua carne diventerà morbida, più che non è in fanciullezza;

Egli ritornerà a' dì della sua giovanezza.

26Egli supplicherà a Dio, ed egli gli sarà placato,

E gli farà veder la sua faccia con giubilo,

E renderà all'uomo la sua giustizia.

27Ed esso poi si volgerà verso gli uomini, e dirà:

Io avea peccato2 Sam. 12.13. Prov. 28.13. Luc. 15.21. 1 Giov. 1.9., ed avea pervertita la dirittura,

E ciò non mi ha punto giovatoRom. 6.21..

28 Così Iddio riscoterà l'anima sua, che non passi nella fossa,

E la vita sua vedrà la luce.

29Ecco, Iddio opera tutte queste cose

Due e tre volte inverso l'uomo;

30Per ritrarre l'anima sua dalla fossa,

Acciocchè sia illuminata della luce de' viventi.

31Attendi, o Giobbe, ascoltami;

Taci, ed io parlerò.

32Se tu hai alcuna cosa da dire, rispondimi;

Parla, perciocchè io desidero giustificarti.

33Se no, ascoltami tu;

Taci, ed io t'insegnerò la sapienza.

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