EPISTOLA AGLI EBREI 3 - Diodati Bible 1885

Cristo superiore a Mosè; pericoli della incredulità e della disubbidienza

1LAONDE, fratelli santi, che siete partecipi della celeste vocazione.

3Perciocchè, di tanto maggior gloria che Mosè è costui stato reputato degno, quanto maggior gloria ha colui che ha fabbricata la casa, se pur riteniamo ferma infino al fine:

8Oggi, se udite la sua voce, non indurate i cuori vostri, come nella ribellione, nel giorno della tentazione, nel deserto;

9dove i vostri padri mi tentarono, fecer prova di me, e videro le mie opere, lo spazio di quarant'anni.

10Perciò, io mi recai a noia quella generazione, e dissi: Sempre errano del cuore; ed anche non hanno conosciute le mie vie;

11talchè giurai nell'ira mia: Se giammai entrano nel mio riposo.

12Guardate, fratelli, che talora non vi sia in alcun di voi un cuor malvagio d'incredulità, per ritrarvi dall'Iddio vivente.

13Anzi esortatevi gli uni gli altri tuttodì, mentre è nominato quest'oggi, acciocchè niun di voi sia indurato per inganno del peccato il principio della nostra sussistenza.

15Mentre ci è detto: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i cuori vostri, come nel dì della ribellionever. 7..

16Perciocchè chi, avendola udita, si ribellò? Non furono eglino già tutti quelli ch'erano usciti d'Egitto per opera di MosèNum. 14.2-4.?

17Ora, chi furon coloro ch'egli si recò a noia lo spazio di quarant'anni? non furono eglino coloro che peccarono, i cui corpi caddero nel desertoNum. 26.63-65.?

18Ed a' quali giurò egli che non entrerebbero nel suo riposo, se non a quelli che furono increduliNum. 14.26-30.?

19E noi vediamo che per l'incredulità non vi poterono entrare.

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