EVANGELO DI S. LUCA 16 - Diodati Bible 1885

Parabola dell'economo infedele

1OR egli disse ancora a' suoi discepoli: Vi era un uomo ricco, che avea un fattore; ed esso fu accusato dinanzi a lui, come dissipando i suoi beni.

2Ed egli lo chiamò, e gli disse: Che cosa è questo che io odo di te? rendi ragione del tuo governo, perciocchè tu non puoi più essere mio fattore.

3E il fattore disse fra sè medesimo: Che farò? poichè il mio signore mi toglie il governo; io non posso zappare, e di mendicar mi vergogno.

4Io so ciò che io farò, acciocchè, quando io sarò rimosso dal governo, altri mi riceva in casa sua.

5Chiamati adunque ad uno ad uno i debitori del suo signore, disse al primo:

6Quanto devi al mio signore? Ed egli disse: Cento bati d'olio. Ed egli gli disse: Prendi la tua scritta, e siedi, e scrivine prestamente cinquanta.

7Poi disse ad un altro: E tu, quanto devi? Ed egli disse: Cento cori di grano. Ed egli gli disse: Prendi la tua scritta, e scrivine ottanta.

8E il signore lodò l'ingiusto fattore.

10Chi è leale nel poco, è anche leale nell'assai.

L'autorità della legge

14OR i Farisei, ch'erano avari.

Parabola dell'uomo ricco e del povero Lazaro

19OR vi era un uomo ricco, il qual si vestiva di porpora e di bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente.

20Vi era altresì un mendico, chiamato Lazaro, il quale giaceva alla porta d'esso, pieno d'ulceri.

21E desiderava saziarsi delle miche che cadevano dalla tavola del riccoMat. 15.27. Luc. 15.16.; anzi ancora i cani venivano, e leccavano le sue ulceri.

22Or avvenne che il mendico morì, e fu portato dagli angeli nel seno d'Abrahamo; e il ricco morì anch'egli, e fu seppellito.

23Ed essendo ne' tormenti nell'inferno, alzò gli occhi, e vide da lungi Abrahamo, e Lazaro nel seno d'esso.

24Ed egli, gridando, disse: Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazaro, acciocchè intinga la punta del dito nell'acqua; e mi rinfreschi la lingua; perciocchè io son tormentato in questa fiammaIs. 66.24. Mar. 9.43,44..

25Ma Abrahamo disse: Figliuolo, ricordati che tu hai ricevuti i tuoi beni in vita tuaGiob. 21.13. Luc. 6.24., e Lazaro altresì i mali; ma ora egli è consolato, e tu sei tormentato.

26Ed oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posta una gran voragine, talchè coloro che vorrebbero di qui passare a voi non possono; parimente coloro che son di là non passano a noi.

27Ed egli disse: Ti prego adunque, o padre, che tu lo mandi in casa di mio padre;

28perciocchè io ho cinque fratelli; acciocchè testifichi loro; che talora anch'essi non vengano in questo luogo di tormento.

29Abrahamo gli disse: Hanno Mosè i profeti, ascoltin quelliIs. 8.20; 34.16. Giov. 5.39,45. Fat. 15.21; 17.11..

30Ed egli disse: No, padre Abrahamo; ma, se alcun de' morti va a loro, si ravvedranno.

31Ed egli gli disse: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non pur crederanno, avvegnachè alcun de' morti risuscitiGiov. 11.46-48; 12.10,11..

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