GIOBBE 24 - Diodati Bible 1885

1Perchè non dirassi che i tempi sono occultati dall'Onnipotente,

E che quelli che lo conoscono, non veggono i suoi giorniFat. 1.7.?

2 Gli empi muovono i terminiDeut. 19.14; 27.17. Prov. 22.28. Os. 5.10.,

Rapiscono le gregge, e le pasturano;

3Menano via l'asino degli orfani;

Prendono in pegno il bue della vedovaDeut. 24.17. Giob. 22.6.;

4Fanno torcere i bisognosi dalla via,

I poveri della terra si nascondono tuttiProv. 28.28..

5Ecco, son simili ad asini salvatici nel deserto:

Escono al lor mestiere, si levano la mattina per andare alla preda;

La campagna è il lor pane, per li lor fantini.

6Mietono il campo,

E vendemmiano la vigna che non è loro.

7Fanno passar la notte agl'ignudi senza vestimenti,

Sì che non hanno con che coprirsi al freddoEsod. 22.26,27. Deut. 24.12,13. Giob. 22.6..

8Sono bagnati dalle acque che traboccano da' monti;

E per mancamento di ricetto, abbracciano i sassi.

9Rapiscono l'orfano dalla poppa,

E prendono pegno dal povero.

10Fanno andar gl'ignudi senza vestimenti;

E quelli che portano loro le manelle delle biade soffrono fameGiac. 5.4..

11 Quelli che spremono loro l'olio intra i lor muri,

E quelli che calcano ne' torcoli soffrono sete.

12Gli uomini gemono dalla città

E l'anima de' feriti a morte sclama;

E pure Iddio non appone loro alcun fallo.

13Essi son di quelli che son ribelli alla luce,

Non conoscono le sue vie,

E non si fermano ne' suoi sentieri.

14Il micidiale si leva allo schiarir del dì

Uccide il povero, e il bisognoso;

E poi la notte opera da ladro.

15Parimente l'occhio dell'adultero osserva la sera,

Dicendo: L'occhio di alcuno non mi scorgeràSal. 10.11.;

E si nasconde la faccia.

16Di notte sconficcano le case,

Che si aveano segnate di giorno;

Non conoscono la luceGiov. 3.20.,

17Perciocchè la mattina è ad essi tutti ombra di morte;

Se alcuno li riconosce, hanno spaventi dell'ombra della morte.

18Fuggono leggermente, come in su le acque;

La lor parte è maledetta nella terra,

Non riguardano alla via delle vigne.

19La secchezza e il caldo involano le acque della neve;

Così il sepolcro invola quelli che hanno peccato.

20La matrice li dimentica,

I vermini son loro dolci,

Non son più ricordatiProv. 10.3.;

Anzi i perversi son rotti come un legno.

21E benchè tormentino la sterile che non partorisce,

E non facciano alcun bene alla vedova;

22E traggano giù i possenti con la lor forza;

E, quando si levano, altri non si assicuri della vita;

23Pur nondimeno Iddio dà loro a che potersi sicuramente appoggiare,

E gli occhi suoi sono sopra le lor vieSal. 11.4. Prov. 15.3..

24Per un poco di tempo sono innalzati, poi non son più;

Sono abbattuti, e trapassano come tutti gli altri,

E son ricisi come la sommità d'una spiga.

25Se ora egli non è così, chi mi dimentirà,

E metterà al niente il mio ragionamento?

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