1PERCIÒ, ancor noi, avendo intorno a noi un cotanto nuvolo di testimoni, deposto ogni fascio, e il peccato che è atto a darci impaccio.
3Perciocchè, considerate attentamente chi è colui che sostenne una tal contradizione de' peccatori contro a sè: Figliuol mio, non far poca stima del castigamento del Signore, e non perdere animo, quando tu sei da lui ripreso.
6Perciocchè il Signore castiga chi egli ama, e flagella ogni figliuolo ch'egli gradisce?
8Che se siete senza castigamento, del qual tutti hanno avuta la parte loro, voi siete dunque bastardi, e non figliuoli.
9Oltre a ciò, ben abbiamo avuti per castigatori i padri della nostra carne, e pur li abbiam riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti, e viveremo?
10Poichè quelli, per pochi giorni, come parea loro, ci castigavano; ma questo ci castiga per util nostro, acciocchè siamo partecipi della sua santità.
14Procacciate pace con tutti, e la santificazione, senza la quale niuno vedrà il Signore, o profano, come Esaù, il quale, per una vivanda, vendette la sua ragione di primogenitura, che è la città;
23all'universal raunanza, ed alla chiesa de' primogeniti; e a Dio, giudice di tutti; ed agli spiriti de' giusti compiuti; ed al sangue dello spargimento; acciocchè quelle che non si commovono dimorino ferme.
28Perciocchè, ricevendo il regno che non può esser commosso riteniamo la grazia, per la quale serviamo gratamente a Dio, con riverenza, e timore.
29Perciocchè anche l'Iddio nostro è un fuoco consumanteDeut. 4.24; 9.3..
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