1Le parole di Agur, figliuolo d'Iache; il sermone profetico che quell'uomo pronunziò ad Itiel; ad Itiel, e ad Ucal.
2CERTO io son troppo idiota, per esser gran personaggio;
E non ho pur l'intendimento d'un uomo volgare;
3E non ho imparata sapienza;
Ma io so la scienza de' santi;
Egli è scudo a coloro che sperano in lui.
18Queste tre cose mi sono occulte;
Anzi, io non conosco queste quattro:
19La traccia dell'aquila nell'aria,
La traccia del serpente sopra il sasso,
La traccia della nave in mezzo del mare,
La traccia dell'uomo nella giovane.
20Tale è il procedere della donna adultera;
Ella mangia, e si frega la bocca,
E dice: Io non ho commessa alcuna iniquità.
21Per tre cose la terra trema;
Anzi per quattro, ch'ella non può comportare:
22Per lo servo, quando regnaProv. 19.10.;
E per l'uomo stolto, quando è satollo di pane;
23Per la donna odiosa, quando si marita;
E per la serva, quando è erede della sua padrona.
24Queste quattro cose son delle più piccole della terra,
E pur son savie, e molto avvedute:
25Le formicheProv. 6.6 ecc., che sono un popolo senza forze,
E pure apparecchiano di state il lor cibo;
26I conigli, che sono un popolo senza potenza,
E pur fanno i lor ricetti nelle roccie;
27Le locuste, che non hanno re,
E pure escono fuori tutte a stormo, divise per ischiere;
28Il ramarro, che si aggrappa con le mani,
Ed è ne' palazzi dei re.
29Queste tre cose hanno un bel passo;
Anzi queste quattro hanno una bella andatura:
30Il leone, la più forte delle bestie,
Che non si volge indietro per tema di alcuno;
31Il gallo compresso di fianchi, e il becco,
E il re, appresso al quale niuno può levare il capo.
32Se tu hai fatto qualche follia, innalzandoti;
Ovvero, se hai divisato alcun male, mettiti la mano in su la boccaGiob. 39.37..
33Perciocchè, come chi rimena il latte ne fa uscir del burro;
E chi stringe il naso, ne fa uscir del sangue;
Così ancora chi preme l'ira ne fa uscir contesa.
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