1E GIOBBE rispose e disse:
2Veramente io so ch'egli è così;
E come si giustificherebbe l'uomo appo Iddio;
Chi si è mai indurato contro a lui, ed è prosperato?
5 Contro a lui, che spianta i monti,
Senza che si possa sapere come egli li abbia rivolti sottosopra nella sua ira;
6Che crolla la terra
25Ma i miei giorni sono stati più leggieri che un corriero;
Son fuggiti via, non hanno goduto il bene;
26Son trascorsi come saette,
Come un'aquila che vola frettolosa al pasto.
27Se io dico: Io dimenticherò il mio lamento,
Io lascerò il mio cruccio, e mi rinforzerò;
28Io sono spaventato di tutti i miei tormenti,
Io so che tu non mi reputerai innocente.
29Io sarò reo;
Perchè adunque mi affaticherei in vano?
30Quando io mi fossi lavato con acque di neve,
E nettatomi le mani col saponeGer. 2.22.;
31Allora pure tu mi tufferesti in una fossa,
E i miei vestimenti mi avrebbero in abbominio.
32Perciocchè egli non è un uomo, come son io, perchè io gli rispondaEccl. 6.10. Is. 45.9,10. Rom. 9.20.,
E perchè noi veniamo insieme a giudicio.
33Ei non v'è niuno che possa dar sentenza fra noi,
Che possa metter la mano sopra amendue noi.
34 Ma rimuova egli pur la sua verga d'addosso a me,
E non mi conturbi il suo spaventoGiob. 13.20-22. Sal. 39.10..
35 Allora io parlerò, e non avrò paura di lui;
Perciocchè in questo stato io non sono in me stesso.
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