EPISTOLA DI S. PAOLO II A'~CORINTI 7 - Diodati Bible 1885

1Avendo adunque queste promesse, cari miei, purghiamoci1 Giov. 3.3. d'ogni contaminazione di carne, e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timor di Dio.

Gioia di Paolo per la venuta di Tito. Effetti della sua prima epistola

2DATECI luogo in voi; noi non abbiam fatto torto ad alcuno, non abbiamo corrotto alcuno, non abbiamo frodato alcunoFat. 20.33..

3Io non lo dico a vostra condannazione; perciocchè già innanzi ho detto che voi siete ne' cuori nostri2 Cor. 6.11,12., da morire insieme, e da vivere insieme.

4Io ho gran libertà di parlare inverso voi, io ho molto di che gloriarmi di voi1 Cor. 1.4. 2 Cor. 1.14.; io son ripieno di consolazione, io soprabbondo di letizia in tutta la nostra afflizioneFil. 2.17. Col. 1.24..

5Perciocchè, essendo noi venuti in Macedonia, la nostra carne non ha avuta requie alcuna; ma siamo stati afflitti in ogni maniera: combattimenti di fuori, spaventi di dentro.

6Ma Iddio, che consola gli umiliati2 Cor. 1.4., ci ha consolati per la venuta di Tito2 Cor. 2.12,13; ver. 13 e 14. 1 Tess. 3.6,7..

7E non sol per la venuta d'esso, ma ancora per la consolazione della quale è stato consolato appresso di voi; rapportandoci la vostra grande affezione, il vostro pianto, il vostro zelo per me; talchè io me ne son molto maggiormente rallegrato.

8Perciocchè, benchè io vi abbia contristati per quell'epistola, ora non me ne pento, benchè io me ne fossi pentito2 Cor. 2.4.; poichè io vedo che quell'epistola, quantunque per un breve tempo, vi ha contristati.

9Or mi rallegro, non perchè siate stati contristati, ma perchè siete stati contristati a ravvedimento; perciocchè voi siete stati contristati secondo Iddio, acciocchè in cosa alcuna voi non riceveste alcun danno da noi.

10Poichè la tristizia secondo Iddio produce ravvedimento a salute2 Sam. 12.13. Mat. 26.75., del quale l'uomo non si pente mai; ma la tristizia del mondo produce la morte.

11Perciocchè, ecco, questo stesso fatto che voi siete stati contristati secondo Iddio, quanta premura ha prodotta in voi, qual giustificazione, quale indegnazione, qual timore, qual grande affezione, quale zelo, qual punizione! per ogni maniera voi avete dimostrato che siete puri in quest'affare.

12Benchè adunque io vi abbia scritto, io non l'ho fatto, nè per colui che ha fatta l'ingiuria, nè per colui a cui è stata fatta1 Cor. 5.1.; ma, acciocchè fosse manifestato fra voi, davanti a Dio, lo studio nostro, che noi abbiamo per voi2 Cor. 2.4..

13Perciò, noi siamo stati consolati; ed oltre alla consolazione che noi abbiamo avuta di voi, vie più ci siam rallegrati per l'allegrezza di Titover. 7.6 e 7., perciocchè il suo spirito è stato ricreato da voi tutti.

14Perciocchè, se mi sono presso lui gloriato di voi2 Cor. 8.24; 9.2. in cosa alcuna, non sono stato confuso; ma, come vi abbiam parlato in tutte le cose in verità, così ancora ciò di che ci eravamo gloriati a Tito si è trovato verità.

15Laonde ancora egli è vie più sviscerato inverso voi, quando si ricorda dell'ubbidienza di voi tutti2 Cor. 2.9. Fil. 2.12., come l'avete ricevuto con timore, e tremore.

16Io mi rallegro adunque che in ogni cosa io mi posso confidar di voi.

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