1Se dunque vi è alcuna consolazione in Cristo, se alcun conforto di carità, se alcuna comunione di Spirito, se alcune viscere e misericordie,
2rendete compiuta la mia allegrezza, avendo un medesimo sentimento, ed una medesima carità; essendo d'un animo, sentendo una stessa cosa;
3non facendo nulla per contenzione, o vanagloria;
8e trovato nell'esteriore simile ad un uomo, abbassò sè stesso, essendosi fatto ubbidiente infino alla morte, acciocchè io ancora, avendo saputo lo stato vostro, sia inanimato.
20Perciocchè io non ho alcuno d'animo pari a lui, il quale sinceramente abbia cura de' fatti vostri.
21Poichè tutti cercano il lor proprio2 Tim. 1.15; 4.10,16., non ciò che è di Cristo Gesù.
22Ma voi conoscete la prova d'esso; come egli ha servito meco nell'evangelo, nella maniera che un figliuolo serve al padre1 Cor. 4.17. 1 Tim. 1.2..
23Io spero adunque mandarlo, subito che avrò veduto come andranno i fatti miei.
24Or io ho fidanza nel Signore ch'io ancora tosto verròFil. 1.25..
25Ma ho stimato necessario di mandarvi Epafrodito, mio fratello, e compagno d'opera, e di milizia, e vostro apostolo, e ministro de' miei bisogni2 Cor. 11.9. Fil. 4.18..
26Perciocchè egli desiderava molto vedervi tutti; ed era angosciato per ciò che avevate udito ch'egli era stato infermo.
27Perciocchè certo egli è stato infermo, ben vicin della morte; ma Iddio ha avuta pietà di lui; e non solo di lui, ma di me ancora, acciocchè io non avessi tristizia sopra tristizia.
28Perciò vie più diligentemente l'ho mandato, acciocchè, veggendolo, voi vi rallegriate di nuovo, e ch'io stesso sia men contristato.
29Accoglietelo adunque nel Signore con ogni allegrezza, ed abbiate tali in istima1 Tess. 5.12. 1 Tim. 5.17..
30Perciocchè egli è stato ben presso della morte per l'opera di Cristo, avendo esposta a rischio la propria vita, per supplire alla mancanza del vostro servigio inverso meFil. 4.10..
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