1CERTO, il gloriarmi non mi è spediente; nondimeno io verrò alle visioni e rivelazioni del Signore.
2Io conosco un uomo in Cristo; perciocchè, quando io sono debole, allora son forte2 Cor. 13.4..
Disinteresse di Paolo11IO son divenuto pazzo, gloriandomi; voi mi ci avete costretto; poichè da voi doveva io essere commendato; perciocchè io non sono stato da nulla meno di cotesti apostoli sommiGal. 2.6 ecc., benchè io non sia niente1 Cor. 3.7; 15.8,9. Efes. 3.8..
12Certo i segni dell'apostolo sono stati messi in opera fra voi, in ogni sofferenza; in segni, e prodigi, e potenti operazioniRom. 15.18,19. 1 Cor. 9.2..
13Perciocchè, in che siete voi stati da meno delle altre chiese, se non ch'io non vi sono stato grave1 Cor. 9.12. 2 Cor. 11.9.? perdonatemi questo torto.
14Ecco, questa è la terza volta ch'io son pronto a venire a voi2 Cor. 13.1., e non vi sarò grave; perchè io non cerco i vostri beni, ma voiFat. 20.33. 1 Cor. 10.33.; perciocchè i figliuoli1 Cor. 4.14,15. non debbono far tesoro a' padri ed alle madri, ma i padri e le madri ai figliuoli.
15E quant'è a me, molto volentieri spenderò, anzi sarò spesoFil. 2.17. 1 Tess. 2.8. per le anime vostreGiov. 10.11. 2 Tim. 2.10.; quantunque, amandovi io sommamente2 Cor. 6.12,13., sia meno amato.
16Ora, sia pur così ch'io non vi abbia gravati; ma forse, essendo astuto, vi ho presi per frode.
17Ho io, per alcun di coloro che ho mandati a voi, fatto profitto di voi?
18Io ho pregato Tito, ed ho con lui mandato questo fratello2 Cor. 8.6,16-22.. Tito ha egli fatto profitto di voi? non siamo noi camminati d'un medesimo spirito, per medesime pedate?
Ultimi avvertimenti ai Corinti. Saluti19PENSATE voi di nuovo, che noi ci giustifichiamo presso a voi? noi parliamo davanti a Dio, in Cristo; e tutto ciò, diletti, per la vostra edificazione.
20Perciocchè io temo che talora, quando io verrò, io non vi trovi quali io vorrei; e ch'io altresì sia da voi ritrovato quale voi non vorreste2 Cor. 10.2; 13.2,10.; che talora, non vi sieno contese, gelosie, ire, risse, detrazioni, bisbigli, gonfiamenti, tumulti.
21E che, essendo di nuovo venuto, l'Iddio mio non m'umilii presso voi; e ch'io non pianga molti di coloro che innanzi hanno peccato, e non si son ravveduti dell'immondizia, e della fornicazione, e della dissoluzione che hanno commessa1 Cor. 5.1..
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