SIRACIDE INTRODUZIONE - Italian Common Language Interconfessional Bible
INTRODUZIONEAL LIBRO DEL SIRACIDECaratteristiche principaliNel 200 a.C. anche la Palestina era sotto l’influenza dei Greci. Secondo il loro modo di pensare e nel loro stile di vita, tutti gli uomini sono uguali, tutte le cose sono naturali, gli dèi sono poco importanti perché non influiscono nel destino degli uomini. Il Siracide intende dialogare con questa mentalità, ma richiamandosi alle proprie tradizioni religiose afferma la sua fede nel Dio unico ed eterno, il quale ha scelto un popolo particolare e gli ha dato in dono la Legge, fonte di sapienza. Egli scrive le sue meditazioni perché ogni Ebreo, in ogni momento della sua vita, impari ad agire sotto la luce della Legge, che conserva il proprio valore anche di fronte alla nuova cultura ellenistica.I pensieri del Siracide si presentano quasi come proverbi (vedi anche introduzione al Libro dei Proverbi). Gli argomenti e la forma collegano questo libro con la «letteratura sapienziale» (vedi libro della Sapienza e libro di Giobbe).Autore e ambiente storicoL’autore di questo libro si chiama Gesù, figlio di Sira (o Gesù Ben Sira; vedi 50,27 e l’aggiunta di numerosi manoscritti a 51,30). Dal suo nome deriva anche quello del libro (Siracide), che in passato in ambienti di lingua greca era chiamato Sapienza di Gesù, figlio di Sira, e in ambienti latini Ecclesiastico. L’autore, vissuto a Gerusalemme verso il 180 a.C., ha scritto la sua opera in ebraico, ma un suo nipote l’ha tradotta in greco circa 50 anni dopo. A noi è pervenuta per intero solo la traduzione greca, ma a partire dalla fine del sec. XIX sono stati ritrovati diversi manoscritti che ci hanno fatto conoscere circa due terzi del testo ebraico. Il libro inoltre è stato sottoposto assai presto a una revisione, sulla quale è basata una seconda edizione, con numerose aggiunte. La Chiesa orientale e quella occidentale hanno utilizzato ambedue le edizioni, nella loro versione greca, ma soprattutto la seconda. Pertanto si traduce qui il testo greco più lungo, ma si indicano con il corsivo le aggiunte della seconda edizione, in modo che il lettore possa cogliere meglio il contenuto e l’estensione di questi ampliamenti.SchemaIl libro contiene una meditazione sulla sapienza e perciò prende in considerazione numerosi aspetti della vita. Dopo aver affrontato i temi più diversi, nella sua parte finale (capitoli 44-50) esso si apre inoltre a una rievocazione appassionata della storia d'Israele, della quale ricorda ed esalta le figure principali. Al di là di questa configurazione di fondo, è praticamente impossibile indicare una suddivisione schematica del contenuto del libro, che ne possa orientare la lettura.SIRACIDEPrefazione del traduttore grecoCome è nato il libroDalla Legge, dai Profeti e dagli altri Scritti che li seguono ci sono state tramandate molte cose e tutte di grande importanza. Israele va certamente lodato per questo patrimonio di educazione e di saggezza. Ma non basta diventare esperti conoscitori della sacra Scrittura; gli studiosi devono mettere le proprie capacità a servizio degli altri, sia parlando a viva voce, sia scrivendo. Per questo motivo, il mio nonno Gesù si dedicò con il massimo impegno alla lettura della Legge, dei Profeti e degli altri Scritti dei nostri antenati. Dopo aver acquistato una grande competenza, si sentì spinto lui stesso a scrivere qualcosa che servisse all’educazione degli altri e a condurli alla sapienza. Con questo suo contributo, gli studiosi, guidati dalla legge di Dio, potranno fare ancora maggiori progressi nella vita.Perché l’ho tradotto in lingua grecaVi prego di leggere questo testo, da me tradotto, con benevolenza e attenzione. Ho messo tutta la mia buona volontà, ma vogliate scusarmi se, in alcuni casi, non sono riuscito ad esprimere il pensiero con assoluta chiarezza. Chi traduce in un’altra lingua come può trovare espressioni che corrispondano esattamente a quelle dell'originale ebraico? Questo vale non solo per me; anche la traduzione della Legge, dei Profeti e degli altri Libri presenta grosse differenze rispetto all’originale. Io venni in Egitto nell’anno 38 del regno di Evèrgete. Qualche tempo dopo trovai una copia di questo libro, che ha un grande valore educativo. Allora pensai che fosse veramente utile impegnarmi a tradurlo con diligenza. Così, durante questo periodo, vi ho impiegato le mie serate e le mie forze. Esso è destinato a coloro che si trovano lontani dalla patria, vogliono istruirsi e intendono regolare il loro modo di vivere rispettando quello che Dio ha stabilito nella sua Legge.