1 Asera, i protetti della regina Gezabele.
Elia e i profeti di Baal20Acab riunì gli Israeliti e i profeti sul monte Carmelo.
21Elia si avvicinò al popolo e cominciò a parlare:
— Fino a quando ondeggerete senza decidervi? Se il Signore è Dio, servitelo; ma se il Dio è Baal, servite lui!
Il popolo non disse una parola.
22Elia riprese a parlare:
— Sono rimasto solo io, sono l’unico profeta del Signore, mentre quelli di Baal sono quattrocentocinquanta.
23Portateci due tori. I profeti di Baal ne sceglieranno uno, lo faranno a pezzi e lo metteranno sulla legna sopra l’altare, senza però darvi fuoco. Io preparerò l’altro, lo metterò anch’io sulla legna, ma non accenderò il fuoco.
24Voi invocherete il vostro dio e io invocherò il Signore. Il vero Dio sarà quello che risponderà mandando il fuoco!
Il popolo rispose:
— Siamo d'accordo!
25Elia disse ai profeti di Baal:
— Scegliete un toro e cominciate voi per primi, perché siete più numerosi. Invocate il vostro dio, ma non accendete il fuoco.
26Essi presero il toro, lo prepararono e invocarono Baal, dal mattino fino a mezzogiorno. Gridavano: «Baal, ascoltaci»; ma la sola risposta fu il silenzio. Fecero anche delle danze sacre attorno all’altare che avevano costruito.
27Verso mezzogiorno, Elia cominciò a prenderli in giro: «Gridate più forte, perché Baal è un dio! È occupato! oppure ha dovuto assentarsi un momento! si è messo in viaggio! dorme! svegliatelo!».
28I profeti di Baal si misero a gridare più forte. Secondo il loro rituale, si fecero dei tagli sul corpo con spade e lance, fino a far uscire il sangue.
29Nel pomeriggio parlarono in estasi fino all’ora del sacrificio, ma non udirono nessuna voce e non ebbero alcun cenno di risposta.
30A quel punto Elia disse al popolo: «Avvicinatevi tutti». La gente si raccolse intorno a lui ed egli si mise a riparare l’altare del Signore che era stato distrutto.
31li sgozzò.
Fine della siccità41Elia disse ad Acab: «Ora va’ pure a mangiare e bere, perché si sente già il rumore della pioggia».
42Gc 5,18.Acab andò, mentre Elia salì sulla cima del monte Carmelo. Si inchinò fino a terra, con la testa fra le ginocchia.
43Poi ordinò al suo servitore: «Va’ a guardare in direzione del mare». Il servo andò, ma poi tornò a dire a Elia: «Non c’è niente». Per sette volte Elia mandò il servitore a guardare.
44La settima volta rispose: «Una piccola nube, non più grande del palmo di una mano, sta salendo dal mare». Allora Elia gli disse: «Va’ dal re Acab e digli di attaccare subito i cavalli ai carri e di partire, per non essere fermato dalla pioggia».
45Nel frattempo il cielo si era riempito di nuvole scure e il vento si era messo a soffiare. Poi cominciò a piovere a dirotto. Acab tornò con il suo carro nella città di Izreèl.
46Elia sollevò la veste fino alla vita e, sostenuto dalla potenza del Signore, corse davanti ad Acab fino all’ingresso di Izreèl.
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