1 Rama.
Nabal si rifiuta di aiutare DavideDavide si recò nel deserto di Paran.
2-3A Maon abitava un ricco, proprietario di tremila pecore e mille capre: si chiamava Nabal ed era discendente di Caleb. Sua moglie si chiamava Abigàil ed era una donna bella d'aspetto e di buon senso, mentre Nabal era un uomo duro e cattivo. I suoi possedimenti erano a Carmel, ed egli si trovava là per la tosatura delle pecore.
4Davide, che era nel deserto, seppe che Nabal faceva la tosatura delle pecore
5e mandò là dieci dei suoi uomini con questi ordini: «Salite a Carmel. Andate da Nabal e domandategli a mio nome se tutto va bene.
6Salute! Auguri a te, per la tua famiglia e per i tuoi beni.
7Davide ha saputo che stai facendo la tosatura delle pecore. I tuoi pastori sono stati a Carmel dove eravamo anche noi: non abbiamo mai dato loro alcun fastidio, non hanno mai avuto alcun danno.
8cinque misure di grano tostato, cento grappoli di uva passa e duecento schiacciate di fichi secchi. Caricò tutto su alcuni asini
19e ordinò ai servi: «Voi andate avanti e io vi seguirò». A suo marito non disse niente.
20Lei, in groppa al suo asino, scendeva per il fianco della collina e, a un certo punto, si trovò di fronte Davide e i suoi uomini che venivano avanti.
21Davide stava dicendo: «Nel deserto, ho custodito per niente la roba di quell’individuo: non ha avuto nessun danno alle sue proprietà e ora mi rende male per bene.
22Che Dio mi punisca mille volte se lascerò in vita fino a domattina un solo maschio della sua famiglia».
23Appena vide Davide, Abigàil smontò in fretta dall’asino e si inchinò davanti a lui con la faccia a terra.
24Si buttò ai suoi piedi e disse:
— La colpa è mia! Lascia che ti parli chiaramente, o mio signore, e abbi la bontà di ascoltarmi.
25Non far caso, o mio signore, al comportamento di quel poco di buono. È proprio come il suo nome: si chiama Nabal (Stupido) ed è davvero uno stupido. È colpa mia se io, la tua serva, non ho visto gli uomini che avevi mandato.
26Ma, com’è vero che il Signore vive e tu sei vivo, il Signore stesso ti ha impedito di compiere un omicidio e di farti giustizia da te. I tuoi nemici e quelli che ti vogliono male abbiano la stessa sorte di Nabal.
27E ora da’ agli uomini che ti accompagnano questi doni che io, tua serva, ti ho portato.
28sempre una discendenza, perché tu combatti le sue battaglie e in te non si troverà nulla di male per tutti i giorni della tua vita.
29C’è chi si è messo a inseguirti e cerca la tua morte, ma la tua vita è custodita gelosamente in mano al Signore tuo Dio. Egli invece eliminerà la vita dei tuoi nemici, come si getta lontano un sasso con la fionda.
30Gallìm.
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