1Durante il regno di Assarhàddon potei tornare a casa, e mi fu concesso di rivedere la moglie Anna e il figlio Tobia.
Il giorno della festa di Pentecoste, cioè la festa santa delle Settimane, mi prepararono un bel pranzo. Quando fu pronto,
2tramonto, per sotterrarlo.
5Tornato a casa, feci il bagno per purificarmi e poi pranzai pieno di tristezza.
6Mi vennero in mente le parole che il profeta Amos aveva pronunziato contro Betel:
«Le vostre feste si cambieranno in lutto
e i vostri canti in lamento!».
E allora scoppiai in lacrime.
7Venuta la sera, andai a scavare una fossa e seppellii quell’uomo.
8dell'Elimàide.
11Poi mia moglie prese lavori di tessitura a domicilio.
12Alla consegna dei lavori, i suoi padroni la pagavano secondo il dovuto. Il giorno sette del mese di Distro, Anna terminò una pezza e la consegnò ai suoi padroni. Essi le diedero la paga dovuta e in più le regalarono un capretto da mangiare.
13 come sei ridotto.
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