1Il Signore mi parlò:
2«Ezechiele, fa’ notare agli Israeliti che cosa succede quando mando la guerra contro una nazione. Quel popolo sceglie uno dei suoi uomini per fare la sentinella.
3Quando vede venire l’esercito nemico nel proprio territorio, suona la tromba per avvertire la gente.
4Nel dodicesimo anno dalla nostra deportazione, il quinto giorno del decimo mese, un uomo da Gerusalemme venne ad annunziarmi che la città era caduta in mano ai nemici.
22non ero più muto, potevo parlare.
La terra d'Israele sarà devastata23Il Signore mi disse:
24diritto di possederla”.
25 riconosceranno che io sono il Signore.
30«Ezechiele, i tuoi compatrioti chiacchierano di te lungo le mura della città e sulla porta di casa. Si dicono l’un l’altro: “Andiamo a sentire il messaggio del Signore”.
31Mt 7,26; cfr. Lc 8,21.Quelli del mio popolo si radunano presso di te per sentire quel che dici. Ti ascoltano ma poi non fanno quel che dici loro. Desiderano udire belle parole, ma in realtà cercano solo il proprio interesse.
32In fondo tu sei per loro soltanto come uno che canta canzoni d'amore con una bella voce e con un buon accompagnamento musicale. Sentono le tue parole, ma non le mettono in pratica.
33Ma quando accadrà quel che hai annunziato, e questo sta per realizzarsi, allora riconosceranno che c’era un profeta in mezzo a loro».
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