1Giacobbe abitava in Canaan, là dove suo padre era vissuto come forestiero.
2concubine di suo padre. Giuseppe riferiva al padre le cattiverie che riguardavano i suoi fratelli.
3Giacobbe amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli, perché era il figlio avuto nella sua vecchiaia, e gli fece fare un vestito molto bello.
4I fratelli si accorsero che il padre amava Giuseppe più di tutti loro e arrivarono a odiarlo tanto da non essere più capaci di rivolgergli serenamente la parola.
5 madianiti passarono di lì, fecero uscire Giuseppe dalla cisterna e glielo vendettero per venti pezzi d'argento. E quelli lo portarono in Egitto.
29Quando Ruben tornò alla cisterna non vi trovò più Giuseppe. Allora, disperato, si stracciò le vesti,
30tornò dai suoi fratelli e gridò: Il ragazzo non c’è più! Che cosa farò io adesso?
Giuseppe creduto morto31Allora scannarono un capretto, presero la veste di Giuseppe e la bagnarono nel sangue.
32Poi la mandarono al loro padre con questo messaggio: «Abbiamo trovato questa veste: osservala bene e vedi se è quella di tuo figlio».
33Egli la riconobbe e gridò: «È proprio la veste di mio figlio! Una belva feroce l’avrà ucciso! Giuseppe è stato sbranato!».
34Disperato, Giacobbe si stracciò le vesti, prese il lutto e pianse per suo figlio molti giorni.
35Gli altri figli e le figlie tentarono di consolarlo, ma egli non volle lasciarsi confortare. Diceva: «Rimarrò in lutto finché morirò, fino a quando raggiungerò mio figlio nel mondo dei morti», e continuò a piangere.
36I Madianiti intanto, dopo aver portato Giuseppe in Egitto, lo vendettero a Potifàr, l’uomo di fiducia del faraone e capo delle sue guardie.
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