1 come offerta al tempio.
5Chelkia dovrà consegnare questo denaro ai direttori dei lavori nel tempio, perché questi possano a loro volta pagare gli operai addetti alle riparazioni:
6falegnami, costruttori e muratori. Si dovranno inoltre comprare legname e pietre squadrate per fare le riparazioni.
7Non si dovranno eseguire controlli sul denaro consegnato loro, perché si comportano onestamente».
8 libro della legge» e lo consegnò a Safan. Egli lo lesse,
9poi andò a far rapporto al re: «I tuoi funzionari hanno versato ai direttori dei lavori nel tempio il denaro che si trovava lì».
10Poi aggiunse: «Il sommo sacerdote Chelkia mi ha dato questo libro». E lo lesse al re.
Giosia fa consultare la profetessa Culda(vedi 2 Cronache 34,19-28)11Quando udì quel che diceva il libro della legge, il re, turbato, si strappò i vestiti.
12Diede disposizioni al sacerdote Chelkia, ad Achikàm, figlio di Safan, ad Acbor figlio di Michea, al segretario Safan e al ministro Asaià. Disse loro:
13«Andate a interrogare il Signore, per me e per tutto il popolo di Giuda, riguardo al contenuto del libro che è stato ritrovato. Il Signore è certamente in collera con noi, perché i nostri padri non hanno ascoltato quel che è scritto in quel libro e non l’hanno messo in pratica».
14 quartiere nuovo di Gerusalemme. Era la moglie di un certo Sallum, figlio di Tikva e nipote di Carcas, guardarobiere del tempio. Le spiegarono ogni cosa.
15Culda diede loro un messaggio da parte del Signore, Dio d'Israele, per il re. La parola del Signore era questa:
16«Io manderò una sciagura su Gerusalemme e sui suoi abitanti, come è scritto nel libro che il re di Giuda ha letto.
17Essi mi hanno abbandonato e hanno onorato altre divinità. Hanno provocato il mio sdegno con gli idoli da loro fabbricati. Per questo sono in collera contro Gerusalemme, e non è più possibile frenare la mia indignazione».
18-191 Re 21,29+.La profetessa continuò: «Al re di Giuda, che vi ha mandati qui a interrogare il Signore, riferite anche queste parole del Signore, il Dio d'Israele: Hai ascoltato le minacce di rovina e di maledizione che ho pronunziato contro Gerusalemme e i suoi abitanti; ti sei umiliato, hai riconosciuto la tua colpa, hai pianto davanti a me e ti sei strappato i vestiti. Io, il Signore, ho ascoltato la tua preghiera.
20Ti lascerò morire in pace: non vedrai la rovina che manderò su Gerusalemme».
Chelkia e gli altri riferirono al re questo messaggio.
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