Isaia 10 - Italian Common Language Bible

1 «Ogni nostro comandante vale quanto un re!

9 Abbiamo conquistato le città di Calno e di Càrchemis.

La città di Camat è stata presa

e così pure Arpad, Samaria e Damasco.

10 Infatti il re di Assiria si vanta dicendo:

«Ho fatto tutto questo da solo.

Sono forte, saggio e intelligente.

Ho spostato i confini delle nazioni

e ho saccheggiato i loro tesori.

Con la mia potenza ho abbattuto

quei popoli.

14Ho raccolte nella mia mano le ricchezze dei popoli

come si prendono le uova abbandonate in un nido;

ho preso tutta la terra.

Nessuno ha agitato le ali.

Nessuno ha aperto il becco per gridare».

15 Un bastone non può comandare un uomo,

è l’uomo che maneggia il bastone».

16 e tu vivrai nell’abbondanza».

Un’invasione-lampo

28L’esercito nemico ha occupato la città di Aiàt,

ha attraversato Migron,

ha lasciato le vettovaglie a Micmas,

29 Nob,

e agita minaccioso il pugno contro il monte Sion,

contro la città di Gerusalemme.

33Il Signore, Dio dell'universo, abbatte

con violenza gli invasori,

come rami strappati da un tronco d'albero.

I più alti e i più superbi sono stroncati.

34 Is 2,13+; 37,24. Is 29,17; 33,9; 35,2. Zc 11,2; cfr. Na 1,4. Il Signore li abbatte

come si tagliano gli alberi con la scure

nel cuore della foresta.

Anche se sono maestosi, come gli alberi del Libano, crollano.

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