Salmi 88 - Italian Common Language Bible

Lamento di un disperato

1 melanconica. Da cantare. Poema cantato di Eman l’Ezraita.

2 Sono abbandonato fra i morti,

come gli uccisi stesi nella tomba,

dimenticati da te, per sempre,

lontani dalla tua mano potente.

7Mi hai buttato nella caverna più fonda,

nelle tenebre degli abissi.

8 Sal 42,8. Pesa su di me la tua collera,

le tue onde mi sommergono.

9 Sal 31,12+. Hai fatto fuggire i miei amici,

ormai faccio loro ribrezzo.

Sono in gabbia: non posso più uscire.

10 Sal 77,3; 143,6. Nel dolore si spengono i miei occhi.

Tutto il giorno continuo a chiamarti,

tendo verso di te le mie mani.

11 Sal 6,6; Is 38,18. Is 26,14. Farai forse un miracolo in favore dei morti?

le loro ombre si alzeranno mai a lodarti?

12 Gb 26,6; 28,22; Prv 15,11; Ap 9,11. Si parla forse della tua bontà nella tomba,

della tua fedeltà nel mondo dei morti?

13Chi può vedere i tuoi prodigi nella notte senza fine?

la tua generosità nella terra dell'oblio?

14 v. 2. Sal 59,17; 143,8. Ma io ti chiedo aiuto, Signore,

fin dal mattino giunge a te la mia preghiera.

15Perché mi respingi, Signore?

perché nascondi il tuo volto?

16Dall’infanzia sono infelice, segnato dalla morte,

sfinito sotto il peso dei tuoi terrori.

17Su di me passa il tuo furore,

i tuoi spaventi mi annientano.

18Come acqua mi sommergono tutto il giorno,

da ogni parte mi avvolgono.

19 v. 9; Sal 31,12+. Hai fatto fuggire da me tutti gli amici,

mi fanno compagnia solo le tenebre.

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