1 accanto alla colonna, prese davanti al Signore il solenne impegno di seguirlo, di ubbidire alle sue leggi, ai suoi comandamenti e alle sue prescrizioni, con tutto il cuore e con tutta l’anima, e di mettere in pratica tutto quel che era scritto nel libro dell'alleanza. Il popolo si unì anch’esso all’impegno assunto da Giosia.
Riforma religiosa di Giosia(vedi 2 Cronache 34,3-5)4 prostituzione sacra, dove alcune donne tessevano vesti per il culto della dea Asera.
8Giosia fece venire a Gerusalemme i sacerdoti di tutte le città di Giuda, da Gheba a Bersabea, da un capo all’altro del regno. Sconsacrò tutti i santuari sulle colline, dove prima i sacerdoti bruciavano incenso.
Distrusse anche i santuari alle porte della città di Gerusalemme, in particolare quello a sinistra della ‘porta di Giosuè’, antico governatore della città.
9Ai sacerdoti che prima erano stati nei santuari sulle colline non fu permesso di avvicinarsi all’altare del Signore a Gerusalemme; insieme con i loro fratelli, cioè con gli altri sacerdoti, potevano soltanto mangiare il pane non lievitato.
10Tofet che si trovava nella valle di Ben-Innom, perché nessuno potesse più bruciare in sacrificio al dio Moloc un figlio o una figlia.
11Fece portar via anche i cavalli sacri al dio Sole, che i suoi predecessori avevano collocato all’ingresso del tempio, nei cortili presso la stanza dell'eunuco Netan-Mèlec. Ordinò di bruciare anche i carri dedicati al Sole.
12monte della Distruzione. Questi santuari erano stati costruiti da Salomone, re d'Israele, per Astarte, abominevole divinità degli abitanti di Sidone, per Camos, abominevole dio dei Moabiti e per Milcom, vergognosa divinità degli Ammoniti.
14Demolì le stele, fece abbattere i pali sacri e fece coprire con ossa umane i luoghi dove si trovavano.
Giosia estende al Nord la riforma religiosa(vedi 2 Cronache 34,6-7)15 profeta.
17Giosia chiese:
— Che cos’è quel monumento che vedo laggiù?
Gli abitanti della città gli risposero:
— È la tomba del profeta venuto dal regno di Giuda a preannunziare quel che tu hai appena fatto all’altare di Betel.
18 Meghiddo, Necao lo uccise appena lo vide.
30Libna.
32Ioacàz andò contro la volontà del Signore, proprio come avevano fatto i suoi antenati.
33Il faraone Necao lo fece imprigionare nella città di Ribla, nella regione di Camat, per impedirgli di regnare a Gerusalemme, e impose al regno di Giuda un tributo di circa trentacinque quintali d'argento e trentacinque chili d'oro.
34Ger 22,10-12.Il faraone Necao fece diventare re e successore di Giosia un altro figlio di Giosia, di nome Eliakìm. Gli cambiò nome e lo chiamò Ioiakìm. Deportò Ioacàz in Egitto, dove morì.
35Ioiakìm consegnò l’oro e l’argento al faraone. Per eseguire l’ordine del faraone, impose delle tasse alla regione: la quantità d'oro e d'argento che Ioiakìm riscosse da ogni uomo del popolo, per consegnarla al faraone Necao, era proporzionale al reddito.
Ioiakìm, re di Giuda(vedi 2 Cronache 36,5-8)36 Ger 22,18-19; 25,1; 26,1; 35,1; 36,1. Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni e regnò undici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Zebidà, era figlia di Pedaià e veniva da Ruma.
37Ioiakìm andò contro la volontà del Signore, come già avevano fatto i suoi antenati.
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