1Il Signore ordinò poi a Geremia di andare nel palazzo del re di Giuda per proclamare quest’altro messaggio:
2Gàlaad,
come le vette del Libano.
Eppure non esiterò a trasformarti
in deserto, in città disabitate.
7 il re morto,
non fate lamenti per lui.
Piangete piuttosto per il re che parte,
piangete perché non tornerà più,
non rivedrà il paese natio.
11Infatti, a proposito di Sallum, che è succeduto a suo padre Giosia re di Giuda, il Signore dice: «Egli è partito di qui e non tornerà più.
12Morirà nel paese dove lo hanno condotto prigioniero e non rivedrà più la sua terra».
Messaggio contro il re Ioiakìm13 Tuo padre, Giosia, mangiava e beveva come te,
ma agiva in modo giusto e retto
e perciò tutto gli andava bene.
16 dalle montagne di Moab,
perché tutti i vostri alleati
sono stati sconfitti.
21 Conìa figlio di Ioiakìm, re di Giuda: «Anche se tu fossi l’anello della mia destra, il mio sigillo personale, giuro sulla mia vita che ti strapperò dal mio dito.
25Ti consegnerò nelle mani di quelli che ti vogliono uccidere e che ti mettono tanta paura: Nabucodònosor, re di Babilonia, e il suo esercito.
26Farò deportare te e tua madre in un paese straniero, ben diverso da quello dove siete nati, e là morirete entrambi.
27Anche se farete di tutto per ritornare nella vostra terra, non ci riuscirete».
28 Ger 19,11; 48,38; Sir 21,14. Sal 31,13. La gente si domanda: «Questo tale, questo Conìa, è forse diventato una brocca incrinata che non serve più, un oggetto privo di interesse? Perché è stato scacciato via con i suoi figli e confinato in una regione che non conosce?».
29O terra, terra, terra!
Ascolta quel che dice il Signore:
30 1 Cr 3,17-24. cfr. Ger 36,30. «Registrate costui come uno senza figli.
È un uomo fallito nella sua vita:
nessuno dei suoi discendenti
riuscirà a sedere sul trono di Davide
e a regnare ancora in Giuda».
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