1Paolo, prigione di Cristo Gesù che altra volta ti fu disutile, ma che ora è utile a te ed a me.
12Io te l'ho rimandato, lui, ch'è quanto dire, le viscere mie.
13Avrei voluto tenerlo presso di me, affinché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del Vangelo;
14ma, senza il tuo parere, non ho voluto far nulla, affinché il tuo beneficio non fosse come forzato, ma volontarioII Cor. 9:7..
15Infatti, per questo, forse, egli è stato per breve tempo separato da te, perché tu lo ricuperassi per sempre;
16non più come uno schiavo, ma come da più di uno schiavo, come un fratello caroMat. 23:8; I Tim. 6:2. specialmente a me, ma ora quanto più a te, e nella carne e nel Signore!
17Se dunque tu mi tieni per un consocio, ricevilo come faresti di me.
18Che se t'ha fatto alcun torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me.
19Io, Paolo, lo scrivo di mio proprio pugno: Io lo pagherò; per non dirti che tu mi sei debitore perfino di te stesso.
20Sì, fratello, io vorrei da te un qualche utile nel Signore; deh, ricrea il mio cuore in Cristo.
21Ti scrivo confidando nella tua ubbidienza, sapendo che tu farai anche al di là di quel che dico.
22Preparami al tempo stesso un alloggio, perché spero che, per le vostre preghiere, io vi sarò donatoFil. 1:25; 2:24..
23EpafraCol. 1:7; 4:11., mio compagno di prigione in Cristo Gesù, ti saluta.
24Così fanno Marco, Aristarco, Dema, Luca, miei compagni d'opera.
25La grazia del Signor Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.
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