GIUDICI 18 - Versione Diodati Riveduta

La tribù di Dan ruba l'idolo di Mica e s'impadronisce della città di Lais

1In quel tempo, non v'era re in Israele; e in quel medesimo tempo, la tribù dei Daniti cercava un possesso per stabilirvisi, perché fino a quei giorni, non le era toccata alcuna eredità fra le tribù d'Israele).

13E di là passarono nella contrada montuosa di Efraim, e giunsero alla casa di Mica.

14Allora i cinque uomini che erano andati ad esplorare il paese di Lais, presero a dire ai loro fratelli: ‘Sapete voi che in queste case c'è un efod, ci son degl'idoli, un'immagine scolpita e un'immagine di getto? Considerate ora quel che dovete fare’.

15Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane Levita, alla casa di Mica, e gli chiesero notizie del suo bene stare.

16I seicento uomini de' figliuoli di Dan, muniti delle loro armi, si misero davanti alla porta.

17Ma i cinque uomini ch'erano andati ad esplorare il paese, salirono, entrarono in casa, presero l'immagine scolpita, l'efod, gl'idoli e l'immagine di getto, mentre il sacerdote stava davanti alla porta coi seicento uomini armati.

18E quando furono entrati in casa di Mica ed ebbero preso l'immagine scolpita, l'efod, gl'idoli e l'immagine di getto, il sacerdote disse loro: ‘Che fate?’

19Quelli gli risposero: ‘Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi, e sarai per noi un padre e un sacerdote. Che è meglio per te, esser sacerdote in casa d'un uomo solo, ovvero esser sacerdote di una tribù e d'una famiglia in Israele?’

20Il sacerdote si rallegrò in cuor suo; prese l'efod, gl'idoli e l'immagine scolpita, e s'unì a quella gente.

21Così si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e i bagagli.

22Com'erano già lungi dalla casa di Mica, la gente che abitava nelle case vicine a quella di Mica, si radunò e inseguì i figliuoli di Dan.

23E siccome gridava dietro ai figliuoli di Dan, questi, rivoltatisi indietro, dissero a Mica: ‘Che cosa hai, che hai radunata cotesta gente?’

24Egli rispose: ‘Avete portato via gli dèi che m'ero fatti e il sacerdote, e ve ne siete andati. Or che mi resta egli più? Come potete dunque dirmi: Che hai?’

25I figliuoli di Dan gli dissero: ‘Fa' che non s'oda la tua voce dietro a noi, perché degli uomini irritati potrebbero scagliarsi su voi, e tu ci perderesti la vita tua e quella della tua famiglia!’

26I figliuoli di Dan continuarono il loro viaggio; e Mica, vedendo ch'essi eran più forti di lui se ne tornò indietro e venne a casa sua.

27Ed essi, dopo aver preso le cose che Mica avea fatte e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e in sicurtà; lo passarono a fil di spada, e dettero la città alle fiamme.

28E non ci fu alcuno che la liberasse, perch'era lontana da Sidon, e i suoi abitanti non avean relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Beth-Rehob.

29Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono. E le posero nome Dan, dal nome di Dan loro padre, che fu figliuolo d'Israele; ma prima, il nome della città era Lais.

30Poi i figliuoli di Dan rizzarono per sé l'immagine scolpita; e Gionathan, figliuolo di Ghershom, figliuolo di Mosè), e i suoi figliuoli furono sacerdoti della tribù dei Daniti fino al giorno in cui gli abitanti del paese furon deportati.

31Così rizzarono par sé l'immagine scolpita che Mica avea fatta, durante tutto il tempo che la casa di Dio rimase a Sciloh.

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