1Io vo' cantare per il mio benamato il cantico dell'amico mio circa la sua vigna. Il mio benamato aveva una vigna sopra una fertile collinaOsea 4:6; Luca 19:44., la sua nobiltà muore di fame, e le sue folle sono inaridite dalla sete.
14Perciò il soggiorno de' morti s'è aperto bramoso, ed ha spalancata fuor di modo la gola; e laggiù scende lo splendore di Sion, la sua folla, il suo chiasso, e colui che in mezzo ad essa festeggia.
15E l'uomo del volgo è umiliato, i grandi sono abbassati, e abbassati son gli sguardi alteri;
16ma l'Eterno degli eserciti è esaltato mediante il giudizio e l'Iddio santo è santificato per la sua giustizia.
17Gli agnelli pastureranno come nei loro pascoli, e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi!
18Guai a quelli che tiran l'iniquità con le corde del vizio, e il peccato con le corde d'un occhio,
19e dicono: ‘Faccia presto, affretti l'opera sua, che noi la veggiamo! Venga e si eseguisca il disegno del Santo d'Israele, che noi lo conosciamoII Piet. 3:3, 4, 9.!’
20Guai a quelli che chiaman bene il male, e male il bene, che mutan le tenebre in luce e la luce in tenebre, che mutan l'amaro in dolce e il dolce in amaro!
21Guai a quelli che si reputano saviRom. 1:22. e si credono intelligenti!
22Guai a quelli che son prodi nel bevere il vino, e valorosi nel mescolar le bevande alcooliche;
23che assolvono il malvagio per un regalo, e privano il giusto del suo dirittoProv. 17:15.!
24Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l'erba secca, così la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rigettata la legge dell'Eterno degli eserciti, e hanno sprezzata la parola del Santo d'Israele.
25Per questo avvampa l'ira dell'Eterno contro il suo popoloII Re 22:13, 17.; ed egli stende contr'esso la sua mano, e lo colpisce; tremano i monti, e i cadaveri son come spazzatura in mezzo alle vie; e, con tutto ciò, l'ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa.
26Egli alza un vessillo per le nazioni lontane; fischia ad un popolo, ch'è all'estremità della terra; ed eccolo che arriva, pronto, leggeroGer. 5:15, ecc..
27In esso nessuno è stanco o vacilla, nessuno sonnecchia o dorme; a nessuno si scoglie la cintura de' fianchi o si rompe il legaccio de' calzari.
28Le sue frecce son acute, tutti i suoi archi son tesi; gli zoccoli de' suoi cavalli paiono pietre, le ruote de' suoi carri, un turbine.
29Il suo ruggito è come quello d'un leone; rugge come i leoncelli; rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro, senza che alcuno gliela strappi.
30In quel giorno, ei muggirà contro Giuda, come mugge il mare; e a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia, e la luce che s'oscura nel suo cielo.
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