1Quanto alle carni sacrificate agl'idoliAtti 15:20, 29., noi sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza, gonfia, ma la carità edifica.
2Se alcuno si pensa di conoscer qualcosa, egli non conosce ancora come si deve conoscere;
3ma se alcuno ama Dio, esso è conosciuto da luiNahum 1:7; II Tim. 2:19..
4Quanto dunque al mangiar delle carni sacrificate agl'idoli, noi sappiamo che l'idolo non è nulla nel mondoI Cor. 10:19., e che non c'è alcun Dio fuori d'un soloDeut. 4:39; Is. 44:8..
5Poiché, sebbene vi siano de' cosiddetti dèi tanto in cielo che in terra, come infatti ci sono molti dèi e molti signori,
6nondimeno, per noi c'è un Dio solo, il PadreMal. 2:10; Efes. 4:6., dal quale sono tutte le cose, e noi per la gloria suaAtti 17:28; Rom. 11:36., e un solo Signore, Gesù CristoGiov. 13:13; Efes. 4:5., mediante il quale sono tutte le coseGiov. 1:3; Col. 1:16, 17., e mediante il quale siam noi.
7Ma non in tutti è la conoscenza; anzi, alcuni, abituati finora all'idolo, mangiano di quelle carni, com'essendo cosa sacrificata a un idoloI Cor. 10:28, 29.; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminataRom. 14:14, 23..
8Ora non è un cibo che ci farà graditi a DioRom. 14:17.; se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo, non abbiamo nulla di più.
9Ma badate che questo vostro diritto non diventi un intoppo per i deboliRom. 14:13, 20; Gal. 5:13..
10Perché se alcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio d'idoli, la sua coscienza, s'egli è debole, non sarà ella incoraggiata a mangiar delle carni sacrificate agl'idoli?
11E così, per la tua conoscenza, perisce il debole, il fratello per il quale Cristo è morto.
12Ora, peccando in tal modo contro i fratelli, e ferendo la loro coscienza che è debole, voi peccate contro CristoMat. 25:40, 45..
13Perciò, se un cibo scandalizza il mio fratelloRom. 14:21., io non mangerò mai più carne, per non scandalizzare il mio fratello.
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