1Benedetto sia l'Eterno, la mia ròcca,
che ammaestra le mie mani alla pugna
e le mie dita alla battaglia;
2ch'è il mio benefattore e la mia fortezza,
il mio alto ricetto e il mio liberatore
il mio scudo, colui nel quale mi rifugio,
che mi rende soggetto il mio popolo.
3O Eterno, che cos'è l'uomo, che tu ne prenda conoscenzaEbr. 2:6.?
o il figliuol dell'uomo che tu ne tenga conto?
4L'uomo è simile a un soffioSal. 39:5; 62:9.,
i suoi giorni son come l'ombra che passa.
5O Eterno, abbassa i tuoi cieli e scendiIs. 64:1.;
tocca i monti e fa' che fumino.
6Fa' guizzare il lampo e disperdi i miei nemici.
Lancia le tue saette, e mettili in rotta.
7Stendi le tue mani dall'alto,
salvami e liberami dalle grandi acque,
dalla mano degli stranieri,
8la cui bocca parla menzogna,
e la cui destra è destra di frode.
9O Dio, a te canterò un nuovo cantico;
sul saltèro a dieci corde a te salmeggerò,
10che dai la vittoria ai re,
che liberi Davide tuo servitore dalla spada micidiale.
11Salvami e liberami dalla mano degli stranieri,
la cui bocca parla menzogna,
e la cui destra è destra di frode.
12I nostri figliuoli, nella loro giovinezza,
sian come piante novelle che crescono
e le nostre figliuole come colonne scolpite
nella struttura d'un palazzo.
13I nostri granai siano pieni
e forniscano ogni specie di beni.
Le nostre gregge moltiplichino
a migliaia e a diecine di migliaia
nelle nostre campagne.
14Le nostre giovenche siano feconde;
e non vi sia né breccia, né fuga,
né grido nelle nostre piazze.
15Beato il popolo che è in tale stato,
beato il popolo il cui Dio è l'Eterno.
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