EPISTOLE DI S. PAOLO AI GALATI 4 - Versione Diodati Riveduta

Il Vangelo affranca dal giogo della legge

1Or io dico: Fin tanto che l'erede è fanciullo, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto;

2ma è sotto tutori e curatori fino al tempo prestabilito dal padre.

3Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo;

4ma quando giunse la pienezza de' tempi, e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente, la quale è schiava coi suoi figliuoli.

26Ma la Gerusalemme di sopra è liberaIs. 2:2; Ebr. 12:22; Apoc. 21:2., ed essa è nostra madre.

27Poich'egli è scrittoIs. 54:1.: Rallegrati, o sterile che non partorivi! Prorompi in grida, tu che non avevi sentito doglie di parto! Poiché i figliuoli dell'abbandonata saranno più numerosi di quelli di colei che aveva il marito.

28Ora voi, fratelli, siete figliuoli della promessaRom. 9:8. alla maniera d'Isacco.

29Ma come allora colui ch'era nato secondo la carne perseguitava il nato secondo lo Spirito, così succede anche ora.

30Ma che dice la ScritturaGen. 21:9–12.? Caccia via la schiava e il suo figliuolo; perché il figliuolo della schiava non sarà erede col figliuolo della libera.

31Perciò, fratelli, noi non siam figliuoli della schiava, ma della libera.

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