Neemia 13 - Italian Riveduta 2020 Bible

Abusi aboliti da Neemia

1In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè, e vi si trovò scritto che l’Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nell’assemblea di Dio,

2perché non erano venuti incontro ai figli d’Israele con del pane e dell’acqua, e perché avevano assoldato contro di loro Balaam, per maledirli; ma il nostro Dio convertì la maledizione in benedizione.

3Quando il popolo udì la legge, separò da Israele ogni elemento straniero.

4Ora prima di questo, il sacerdote Eliasib, che era preposto alle camere della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia,

5aveva messo a disposizione di quest’ultimo una camera grande là dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l’incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell’olio, tutto ciò che spettava per legge ai Leviti, ai cantori, ai portinai, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti.

6Ma quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme; perché il trentaduesimo anno di Artaserse, re di Babilonia, ero tornato presso il re; e dopo qualche tempo avendo ottenuto un congedo dal re,

7tornai a Gerusalemme, e mi accorsi del male che Eliasib aveva fatto per amore di Tobia, mettendo a sua disposizione una camera nei cortili della casa di Dio.

8La cosa mi dispiacque molto, e feci gettare fuori dalla camera tutte le masserizie appartenenti a Tobia;

9poi ordinai che si purificassero quelle camere, e vi feci ricollocare gli utensili della casa di Dio, le offerte e l’incenso.

10Seppi pure che le porzioni dovute ai Leviti non erano state date, e che i Leviti e i cantori, incaricati del servizio, se ne erano fuggiti, ciascuno alla sua terra.

11Io ammonii i magistrati, e dissi loro: “Perché la casa di Dio è stata abbandonata?”. Poi radunai i Leviti e i cantori e li ristabilii nei loro compiti.

12Allora tutto Giuda portò nei magazzini le decime del frumento, del vino e dell’olio;

13e affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Sadoc, e a Pedaia uno dei Leviti; ai quali aggiunsi Anan, figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro compito era di fare le ripartizioni tra i loro fratelli.

14Ricòrdati per questo di me, o Dio mio, e non cancellare le buone opere che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio!

15In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano l’uva in giorno di sabato, altri che portavano, caricandolo sugli asini, del grano o anche del vino, dell’uva, dei fichi, e ogni sorta di cose, che facevano venire a Gerusalemme in giorno di sabato; io li rimproverai a causa del giorno in cui vendevano le loro merci.

16Vi erano anche dei Siri, stabiliti a Gerusalemme, che portavano del pesce e ogni sorta di cose e le vendevano ai figli di Giuda e in Gerusalemme, in giorno di sabato.

17Allora io ammonii i notabili di Giuda, e dissi loro: “Che significa questa cattiva azione che fate, profanando il giorno del sabato?

18I nostri padri non fecero così? e per questo il nostro Dio fece cadere su di noi e su questa città tutti questi mali. E voi accrescete l’ira ardente contro Israele, profanando il sabato!”.

19E non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell’ombra, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse, e che non si riaprissero fino a dopo il sabato; e collocai alcuni dei miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato.

20Così i mercanti e i venditori di ogni sorta di cose una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.

21Allora io li rimproverai, e dissi loro: “Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo rifate, vi farò arrestare”. Da quel momento non vennero più il sabato.

22Io ordinai anche ai Leviti di purificarsi e di venire a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, o mio Dio, e abbi pietà di me secondo la grandezza della tua misericordia!

23In quei giorni vidi pure dei Giudei che avevano sposato donne di Asdod, di Ammon e di Moab;

24e la metà dei loro figli parlava l’asdodeo, ma non sapeva parlare la lingua dei Giudei; conosceva soltanto la lingua di questo o quest’altro popolo.

25Li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli, e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro, e non avrebbero preso le figlie di quelli per i loro figli né per loro stessi.

26E dissi: “Salomone, re d’Israele, non peccò forse proprio in questo? e, certo, fra le molte nazioni, non ci fu re simile a lui; era amato dal suo Dio, e Dio lo aveva fatto re di tutto Israele; tuttavia, le donne straniere fecero peccare anche lui.

27Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo grande male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?”.

28Uno dei figli di Ioiada, figlio di Eliasib, il sommo sacerdote, era genero di Samballat, il Coronita; e io lo scacciai lontano da me.

29Ricordati di loro, o mio Dio, poiché hanno contaminato il sacerdozio e il patto stabilito dal sacerdozio e dai Leviti!

30Così purificai il popolo da ogni elemento straniero, e ristabilii i vari servizi dei sacerdoti e dei Leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro.

31Diedi pure disposizioni riguardo l’offerta della legna ai tempi stabiliti, e riguardo le primizie. Ricordati di me, mio Dio, per farmi del bene!

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