Giudici 4 - Italian Riveduta 2020 Bible

Debora profetessa e giudice d’Israele

1Morto Eud, i figli d’Israele continuarono a fare ciò che è male agli occhi dell’Eterno.

2E l’Eterno li diede nelle mani di Iabin, re di Canaan, che regnava ad Asor. Il capo del suo esercito era Sisera che abitava ad Aroset-Goim.

3E i figli d’Israele gridarono all’Eterno, perché Iabin aveva novecento carri di ferro, e già da vent’anni opprimeva con violenza i figli d’Israele.

4Ora in quel tempo era giudice d’Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot.

5Lei sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Betel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d’Israele salivano da lei per farsi rendere giustizia.

6Ora lei mandò a chiamare Barac, figlio di Abinoam, da Cades di Neftali, e gli disse: “L’Eterno, l’Iddio d’Israele, non ti ha forse dato quest’ordine: ‘Va’, marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon.

7E io attirerò verso te, al torrente Chison, Sisera, capo dell’esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e io lo darò nelle tue mani’”.

8Barac le rispose: “Se vieni con me andrò; ma se non vieni con me, non andrò”.

9E lei disse: “Certamente, verrò con te; soltanto, la via per cui cammini non ti porterà onori; poiché l’Eterno darà Sisera nelle mani di una donna”. E Debora si alzò e andò con Barac a Cades.

10E Barac convocò Zabulon e Neftali a Cades; diecimila uomini si misero al suo seguito, e Debora salì con lui.

11Ora Eber, il Cheneo, si era separato dai Chenei, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le sue tende fino al querceto di Saannaim, che è presso Cades.

12Fu riferito a Sisera che Barac, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor.

13E Sisera radunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con sé, da Aroset-Goim fino al torrente Chison.

14E Debora disse a Barac: “Alzati, perché questo è il giorno in cui l’Eterno ha dato Sisera nelle tue mani. L’Eterno non va forse davanti a te?”. Allora Barac scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini.

15E l’Eterno mise in rotta, davanti a Barac, Sisera con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada; e Sisera, sceso dal carro, si diede alla fuga a piedi.

16Ma Barac inseguì i carri e l’esercito fino ad Aroset-Goim; e tutto l’esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada, e non scampò un uomo.

17Sisera fuggì a piedi verso la tenda di Iael, moglie di Eber, il Cheneo, perché c’era pace fra Iabin, re di Asor, e la casa di Eber il Cheneo.

18E Iael uscì incontro a Sisera e gli disse: “Entra, signor mio, entra da me: non temere”. Ed egli entrò da lei nella sua tenda, e lei lo coprì con una coperta.

19Ed egli le disse: “Ti prego, dammi un po’ d’acqua da bere perché ho sete”. E quella, aperto l’otre del latte, gli diede da bere, e lo coprì.

20Ed egli le disse: “Stattene all’ingresso della tenda; e se qualcuno viene a interrogarti dicendo: ‘C’è qualcuno qui dentro?’, di’ di no”.

21Allora Iael, moglie di Eber, prese un picchetto della tenda e un martello, venne pian piano da lui, e gli piantò il picchetto nella tempia tanto che penetrò a terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; e morì.

22Ed ecco che, mentre Barac inseguiva Sisera, Iael uscì a incontrarlo, e gli disse: “Vieni, e ti mostrerò l’uomo che cerchi”. Ed egli entrò da lei; ed ecco, Sisera era steso morto, con il picchetto nella tempia.

23Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti ai figli d’Israele.

24E la mano dei figli d’Israele si fece sempre più pesante su Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin, re di Canaan.

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