I Re 17 - Italian Riveduta 2020 Bible

Il profeta Elia davanti ad Acab, al torrente Cherit e a Sarepta

1Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: “Com’è vero che vive l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di cui io sono servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola”.

2La parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini:

3“Parti di qua, dirigiti verso oriente, e nasconditi presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano.

4Tu berrai al torrente, e io ho comandato ai corvi che là ti diano da mangiare”.

5Egli dunque partì e fece secondo la parola dell’Eterno: andò e si stabilì presso il torrente Cherit, che è di fronte al Giordano.

6E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente.

7Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non cadeva pioggia sul paese.

8Allora la parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini:

9“Alzati, va a Sarepta dei Sidoni, e abita là; io ho ordinato a una vedova di là che ti dia da mangiare”.

10Egli dunque si alzò e andò a Sarepta; e, quando giunse alla porta della città, ecco una donna vedova che raccoglieva della legna. Egli la chiamò, e le disse: “Ti prego, vammi a cercare un po’ di acqua in un vaso, perché io beva”.

11E mentre lei andava a prenderla, egli le gridò dietro: “Portami, ti prego, anche un pezzo di pane”.

12Lei rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho soltanto una manciata di farina in un vaso e un po’ d’olio in un orciolo; ed ecco, sto raccogliendo due pezzi di legno per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo”.

13Elia le disse: “Non temere; va’ e fa’ come hai detto; ma fanne prima una piccola focaccia per me, e portamela; poi ne farai per te e per tuo figlio.

14Poiché così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: ‘Il vaso della farina non si esaurirà e l’orciolo dell’olio non diminuirà, fino al giorno che l’Eterno manderà la pioggia sulla terra’”.

15Lei andò e fece come le aveva detto Elia e lei, la sua famiglia ed Elia ebbero da mangiare per molto tempo.

16Il vaso della farina non si esaurì e l’orciolo dell’olio non diminuì, secondo la parola che l’Eterno aveva pronunciato per bocca di Elia.

17Dopo queste cose avvenne che il figlio di quella donna, che era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita.

18Allora la donna disse a Elia: “Che c’è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare la memoria delle mie colpe e far morire mio figlio?”.

19Egli le rispose: “Dammi tuo figlio”. Lo prese dalle sue braccia, lo portò nella camera di sopra dove lui alloggiava, e lo adagiò sul suo letto.

20Poi invocò l’Eterno, e disse: “O Eterno, Iddio mio, colpisci di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figlio?”.

21Si distese quindi tre volte sul ragazzo e invocò l’Eterno, dicendo: “O Eterno, Iddio mio, ti prego, torni l’anima di questo ragazzo in lui!”.

22L’Eterno esaudì la voce di Elia: l’anima del ragazzo tornò in lui, ed egli tornò in vita.

23Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla camera al piano terra della casa, e lo restituì a sua madre, dicendole: “Guarda! tuo figlio è vivo”.

24Allora la donna disse a Elia: “Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola dell’Eterno che è nella tua bocca è verità”.

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