Genesi 43 - Italian Riveduta 2020 Bible

Giacobbe acconsente con dolore alla partenza di Beniamino

1La carestia era grave nel paese;

2e quando ebbero finito di mangiare il grano che avevano portato dall’Egitto, il padre disse loro: “Tornate a comprarci un po’ di viveri”.

3E Giuda gli rispose, dicendo: “Quell’uomo ce lo ha dichiarato severamente: ‘Non vedrete la mia faccia, se vostro fratello non sarà con voi’.

4Se tu mandi nostro fratello con noi, noi scenderemo e ti compreremo dei viveri;

5ma, se non lo mandi, non scenderemo; perché quell’uomo ci ha detto: ‘Non vedrete la mia faccia, se vostro fratello non sarà con voi’”.

6Allora Israele disse: “Perché mi avete fatto questo torto dicendo a quell’uomo che avevate ancora un fratello?”.

7Quelli risposero: “Quell’uomo c’interrogò minuziosamente intorno a noi e alla nostra famiglia, dicendo: ‘Vostro padre vive ancora? Avete qualche altro fratello?’. E noi rispondemmo a tono alle sue domande. Potevamo mai sapere che ci avrebbe detto: ‘Fate venire vostro fratello’?”.

8E Giuda disse a Israele suo padre: “Lascia venire il fanciullo con me, e ci alzeremo e andremo; e noi vivremo e non moriremo: né noi, né tu, né i nostri piccoli.

9Io mi rendo garante di lui, chiedine conto alla mia mano; se non te lo riconduco e non te lo rimetto davanti, io sarò per sempre colpevole verso di te.

10Se non avessimo indugiato, a quest’ora saremmo già tornati due volte”.

11Allora Israele, loro padre, disse loro: “Se è così, fate questo: Prendete nei vostri sacchi le cose più squisite di questo paese, e portate a quell’uomo un dono: un po’ di balsamo, un po’ di miele, degli aromi e della mirra, dei pistacchi e delle mandorle;

12e prendete con voi il doppio del denaro, e riportate il denaro che fu rimesso alla bocca dei vostri sacchi; forse fu un errore;

13prendete anche vostro fratello, e alzatevi, tornate da quell’uomo;

14e l’Iddio onnipotente vi faccia trovare grazia davanti a quell’uomo, in modo che egli vi rilasci l’altro vostro fratello e Beniamino. E se devo essere privato dei miei figli, che io lo sia!”.

Beniamino riceve felice accoglienza da suo fratello Giuseppe

15Quelli dunque presero il dono, presero con sé il doppio del denaro e Beniamino; e, partiti, scesero in Egitto, e si presentarono davanti a Giuseppe.

16Quando Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al suo maggiordomo: “Conduci questi uomini in casa; macella, e prepara tutto; perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno”.

17E l’uomo fece come Giuseppe aveva ordinato e li portò in casa di Giuseppe.

18E quelli ebbero paura, perché erano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: “Siamo portati qui a causa di quel denaro che ci fu rimesso nei sacchi la prima volta; egli vuole assalirci, precipitarsi su di noi e prenderci come schiavi, con i nostri asini”.

19E accostatisi al maggiordomo di Giuseppe, gli parlarono sulla porta della casa, e dissero:

20“Scusa, signor mio! noi scendemmo già una prima volta a comprare dei viveri;

21e avvenne che, quando fummo giunti al luogo dove pernottammo, aprimmo i sacchi, ed ecco il denaro di ciascuno di noi era alla bocca del proprio sacco: il nostro denaro del peso esatto; e noi l’abbiamo riportato con noi.

22E abbiamo portato con noi dell’altro denaro per comprare dei viveri; noi non sappiamo chi abbia messo il nostro denaro nei nostri sacchi”.

23Allora egli disse loro: “Datevi pace, non temete; il vostro Dio e l’Iddio di vostro padre ha messo un tesoro nei vostri sacchi. Io ho ricevuto il vostro denaro”. E, fatto uscire Simeone, lo condusse da loro.

24Quell’uomo li fece entrare in casa di Giuseppe; diede loro dell’acqua, ed essi si lavarono i piedi; ed egli diede del foraggio ai loro asini.

25Ed essi prepararono il regalo, aspettando che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno; perché avevano capito che sarebbero rimasti lì a mangiare.

26E quando Giuseppe arrivò a casa, quelli gli porsero il dono che avevano portato con sé nella casa, e si inchinarono fino a terra davanti a lui.

27Egli domandò loro come stessero, e disse: “Vostro padre, il vecchio di cui mi parlaste, sta bene? Vive egli ancora?”.

28Quelli risposero: “Il padre nostro, tuo servo, sta bene; vive ancora”. E si inchinarono, e gli fecero riverenza.

29Poi Giuseppe alzò gli occhi, vide Beniamino suo fratello, figlio di sua madre, e disse: “Questo è il vostro fratello più giovane di cui mi parlaste?”. Poi disse a lui: “Dio ti sia propizio, figlio mio!”.

30E Giuseppe si affrettò a uscire, perché nel suo intimo si era commosso per suo fratello; e cercava un luogo dove piangere; entrò nella sua camera, e lì pianse.

31Poi si lavò la faccia, e uscì; si fece forza, e disse: “Portate il pranzo”.

32Fu dunque portato il cibo per lui a parte, per loro a parte, e per gli Egiziani che mangiavano con loro, a parte; perché gli Egiziani non possono mangiare con gli Ebrei; per gli Egiziani è cosa abominevole.

33Ed essi si misero a sedere davanti a lui: il primogenito, secondo il suo diritto di primogenitura, e il più giovane secondo la sua età; e si guardavano l’un l’altro con meraviglia.

34E Giuseppe fece portare loro delle vivande che aveva davanti; ma la porzione di Beniamino era cinque volte maggiore di quella di ogni altro di loro. E bevvero e stettero allegri con lui.

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