Giobbe 14 - Nuova Riveduta 1994

Giobbe descrive la miseria dell'uomoGb 7; Sl 90 (Ec 9:3-6; Gb 19:25-27; Sl 49:14-15)

1«L'uomo, nato di donna, vive pochi giorni, ed è sazio d'affanni.

2Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un' ombra, e non dura.

3E sopra un essere cosí, tu tieni gli occhi aperti e mi fai comparir con te in giudizio!

4Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno.

5Se i suoi giorni sono fissati, e il numero dei suoi mesi dipende da te, e tu gli hai posto un termine che egli non può varcare,

6distogli da lui lo sguardo, perché abbia un po' di tranquillità, e possa godere come un operaio la fine della sua giornata.

7Per l'albero almeno c'è speranza; se è tagliato, rigermoglia e continua a mettere germogli.

8Quando la sua radice è invecchiata sotto terra, e il suo tronco muore nel suolo,

9a sentir l'acqua, rinverdisce e mette rami come una giovane pianta.

10 Ma l'uomo muore e perde ogni forza; il mortale spira, e dov'è egli?

11 Le acque del lago se ne vanno, il fiume vien meno e si prosciuga;

12 cosí l'uomo giace, e non risorge piú; finché non vi siano piú cieli egli non si risveglierà né sarà piú destato dal suo sonno.

13 Oh, volessi tu nascondermi nel *soggiorno dei morti, tenermi occulto finché l'ira tua sia passata, fissarmi un termine, e poi ricordarti di me!

14 Se l'uomo muore, può egli tornare in vita? Aspetterei fiducioso tutti i giorni della mia sofferenza, finché cambiasse la mia condizione:

15 tu mi chiameresti e io risponderei, tu vorresti rivedere l'opera delle tue mani.

16 Ma ora tu conti i miei passi, tu osservi i miei peccati;

17 le mie *trasgressioni sono sigillate in un sacco, e alle mie *iniquità, altre ne aggiungi.

18 La montagna frana e scompare, la roccia è divelta dal suo luogo,

19 le acque consumano la pietra, le loro inondazioni trascinano via la terra: cosí tu distruggi la speranza dell'uomo.

20 Tu lo sopraffai una volta per sempre, ed egli se ne va; gli muti la sembianza, e lo mandi via.

21 Se i suoi figli salgono in onore, egli lo ignora; se cadono in disprezzo, egli non lo vede;

22 questo solo sente: che il suo corpo soffre, che l'anima sua è in lutto».

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